L’emergenza rifiuti speciali in Veneto, spiegata dalle imprese

Il sistema della gestione dei rifiuti industriali in Veneto rischia la paralisi. Secondo una indagine che Confindustria Veneto ha affidato a Fondazione Nord-Est – su un campione di oltre 500 imprese – è emerso che quasi il 60% delle aziende intervistate ha registrato nel 2018 difficoltà per il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti industriali prodotti. Di queste, il 26% segnala tempi medi di attesa dello smaltitore compresi tra 31 e 90 giorni e il 10% dichiara di attendere addirittura oltre i 90 giorni. Non solo: l’80% delle aziende intervistate dichiara di aver registrato un aumento dei costi nel 2018; il 26% di queste denuncia un aumento medio superiore al 25%.
Alla Serigrafic di Arzergrande (Pd) l’attività consiste in stampe digitali/serigrafie per abbigliamento/pelli/calzature, con 18 addetti e 4 milioni di fatturato. Sono presenti nel territorio da 50 anni, come Serigrafic dal 1995.
“Non abbiamo avuto problemi di mancato prelievo, come ci risulta accada per altri codici di rifiuti”, spiega il co-titolare Maurizio Baldan. Però si è passati da 0,165  a 0,19 euro al chilo fino a 0,26. “Abbiamo chiesto lumi su tali aumenti, ci hanno spiegato che gli impianti sono pieni”. Il continuo aumento dei costi di gestione dei rifiuti delle lavorazioni da tre anni a questa parte ha segnato un +40% solo nel 2018.
“In Francia, le aziende affrontano costi dello 0,08 euro al chilo”, segnala l’azienda.




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