L’associazione Intercomunale Brenta Sicuro,
all’interno dei corsi dell’Università Popolare del Nordest sorta
a Camponogara, propone il corso ambientale itinerante
Ambiente e territorio fra Brenta e Saccisica.
Il corso si prefigge di far conoscere, ed apprezzare, il
nostro territorio, in particolar modo nelle sue aree umide e boschi che hanno
assolutamente necessità di tutela e rispetto.
Federica Cattaneo, guida
naturalistica–ambientale, ci porterà, in 6 lezioni, alla scoperta
di aree poco conosciute e da preservare.
Le date previste, al raggiungimento del numero minimo dei
partecipanti (numero massimo 25 persone) sono le seguenti:
· 16
ottobre: in aula; spiegazione del contesto ed
introduzione generale,
· 23
ottobre: visita all’oasi di Cà di Mezzo di Codevigo,
· 30
ottobre: visita alla area umida di Cava Carraro a
Campolongo Maggiore,
· 6
novembre: visita all’area di Brenta Secca a Corte di
Piove di Sacco,
· 13
novembre: visita all’area umida di Camponogara lungo la
futura idrovia,
· 20
novembre: visita al bosco di pianura di Polverara
creato da Spiritus Mundi.
Per informazioni ed iscrizioni al corso:
tel. 041/51.58.030, 331.822.85.33,
segreteria@unipopnordest.it oppure, solo dal 01.09.21 al 03.10.21, nei
seguenti orari:
dal martedì al venerdì, dalle 18:00 alle 20:30, sabato dalle 09:30
alle 12:30, domenica dalle 09:30 alle 12:30, presso la sede
dell’Università Popolare di via Giovanni XXIII, n. 44 a Camponogara
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L’oasi di Cà di
mezzo.
si estende per 28 ettari fra il Bacchiglione ed
il canale altipiano. L’area faceva parte dell’antico alveo del Bacchiglione; un’antica
palude che si stendeva fino al mare. Localizzata nel comune di codevigo.
Scopo
del progetto era di risanare la laguna attraverso la fitodepurazione di aree
inquinanti in 5-6 giorni il tempo medio di “residenza dell’acqua e di deposito
di materiali solidi. Prima del progetto l’area era utilizzata a scopo agricolo
ma era soggetta a costanti allagamenti. Oltre ad assolvere il prezioso compito
di disinquinare le acqua in uscita e verso la laguna, l’area è naturalizzandosi
è diventata pregevole dl punto di vista ambientale con flora e fauna con
cannuccia di palude che ospita molte specie di uccelli ed anellidi, il giunco,
la Thypha ed i lembo di bosco costituito da salici molti sono i volatili presenti, dal tarabuso,
uccello poco comune e difficile da osservare, la cannaiola, il picco maggiore.
l’autorità ambientale della regione veneto ha indicato nel 2012 l’area come
estremamente importante dal punto di vista naturalistico.
La Cava Carraro
L’area,
di proprietà privata, è situato a Bojon
di Campolongo Maggiore. Ha una estensione di 15.000 mq. In prossimità del fiume
Brenta con vegetazione tipicamente palustre alimentata da una propria falda
freatica e presenta una ricca varietà di flora e fauna. La vegetazione è
composta da olmo, salice, pioppo. Con alberi anche imponenti Grande varietà a
livello di arbusti. Corniolo con flora tipica delle paludi, anfibi rospo
comune, tritone crestato e picchio rosso.
Il
P.A.T. (piano assetto territoriale) dei comuni di Piove di Sacco e Campolongo
Maggiore ha stabilito che “le aree a ridosso del fiume Brenta costituiscono una
importante connessione ecologica”.
Brenta Secca
di
proprietà privata, è situata in parte a Bojon di Campolongo Maggiore ed a Corte
di Piove di Sacco
L’area è collocata in quello che era, dal 1507 al 1858, il
letto del Brenta. Oggi è compresa fra l’argine destro del Brenta ed il vecchio
sinistro; quello che ha delimitato il corso del Brenta fino a metà del ‘800. L’area
è un residuo di palude bonificata dopo l’ultima diversione del Brenta attorniata
da ampie coltivazioni. Solo fino a qualche decina vi erano vari stagni d’acqua,
oggi presenta solo piccole zone umide con la presenza di carice, tipica specie,
ninfea bianca cannuccia di palude. A metà del ‘900 nell’area vennero ritrovati
reperti archeologico del primo millennio a.C. di epoca veneta. All’inizio del
XXI secolo i ritrovamenti diedero l’idea al gruppo Archeologico Mino Meduaco di
Campolongo Maggiore di progettare un’area naturalistica-archeologica che
avrebbe notevolmente valorizzato le peculiarità ambientali e storiche. Dopo un
forte, e totale, iniziale entusiasmo, accompagnato dall’impegno dei due comuni
e delle due provincie, il progetto si è totalmente bloccato a causa della
scarsa lungimiranza della politica. Oggi il progetto si è arenato e l’area è, sostanzialmente
sconosciuta ai più ed a rischio di essere irrimediabilmente deturpata dalle coltivazioni
che la circondano. Si rende, quindi, assolutamente necessario porre al centro
dell’attenzione l’area affinchè possa essere preservata e valorizzata, magari con
progetti legati al rischio idraulico, vista la conformazione dell’area.
Area
umida di Camponogara.
L’area
ha una estensione di 36.600 m², lungo lo scolo Brentoncino. Avrà il compito di
immagazzinare le acque per permettere alle piante elofite, poste all’interno
dell’area, di depurarle. La sosta prolungata delle acque permetterà di ridurre
la presenza di sostanze come azoto e fosforo che risultano dannose per
l’ecosistema della laguna. Prevista, inoltre, la ricalibratura e l’ampliamento
della sezione dell’alveo dello scolo II Diramazione Brentoncino in comune di
Camponogara, garantendo un maggior invaso delle acque per favorire la
fitodepurazione delle acque e il miglioramento della sicurezza idraulica della
zona.
Un intervento di grande valenza, sia dal punto di vista
ambientale, sia per quanto riguarda la sicurezza idraulica e una migliore
gestione dell’acqua durante la stagione irrigua oltre che una importante fitodepurazione
per le acque del Brentoncino. L’opera si colloca esattamente sul percorso della
futura idrovia e ne anticipa, in qualche modo i vantaggi e le opportunità.
Il
bosco, creato grazie alle determinazione dell’associazione Spiritus Mundi, nasce
con l’intento di riporporre al naturalità del nostro territorio, cosparso, fino
a non molti decenni fa di estese estensioni di boschi. La piantumazione, progettata
sulla base delle piante tipiche dei nostri territori, partirà dalle piccole pianatine
che faranno il loro naturale percorso di crescita radicale ed aereo. Al termine
il bosco diventerà fruito da noi cittadini. L’azione di Spiritus Mundi prevede la
realizzazione di molti boschi di pianura, sempre in collaborazione con le
amministrazioni che concedono le aree per le piantumazioni. Un nuovo bosco diffuso
che in futuro sarà protagonista positivo, al posto di anonime rotonde, diffuse
aree artigianali semivuote ed abitazioni spesso anonime.
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